Allergie e Intolleranze, Medicina generale

Allergie da polline

Le allergie sono la conseguenza di una risposta ipersensibile del nostro sistema immunitario nei confronti di agenti estranei, appunto gli allergeni, di diversa natura: pollini, polveri, spore, muffe, ma anche alcuni tipi di cibo o materiali, acari e altri insetti. Dal momento che l’allergene può essere ingerito, respirato o toccato direttamente, l’allergia può manifestarsi in diversi modi.

Le allergie da polline coinvolgono l’apparato respiratorio con una certa stagionalità e ripetizione nel corso dell’anno perché ‘seguono’ il ciclo con cui le piante producono e immettono nell’ambiente i lori pollini e che, in grandi quantità, entrano nelle vie respiratorie. Generalmente questo è un evento che non ha conseguenze. Purtroppo, nelle persone allergiche, che rappresentano una fetta sempre più ampia della popolazione, il rilascio e la circolazione dei pollini causa le riniti allergiche (o raffreddore da fieno), e nei casi più gravi arriva a dare luogo a veri e propri attacchi d’asma.

La reazione all’ingestione dei pollini provoca un’infiammazione delle mucose del cavo oronasale e forme di congiuntivite. I sintomi più comuni sono: congestione e naso gocciolante, prurito e lacrimazione degli occhi, infiammazione delle mucose, tosse continua. Si può arrivare all’insorgere di sintomi più pesanti come quelli tipici dell’asma, con gravi difficoltà respiratorie. In casi rari, la reazione può essere così forte da indurre uno shock anafilattico, con possibilità di perdita di coscienza e rischio di morte. Anche se, nella maggior parte dei casi, le allergie non danno luogo a conseguenze gravi, esse influiscono fortemente sullo stato di salute della popolazione perché coinvolgono milioni di persone in tutto il mondo, influendo in modo importante sulle capacità lavorative, di apprendimento e di svolgimento delle mansioni quotidiane e quindi sulla qualità della vita, con enormi costi sanitari e sociali.

La risposta complessa dovuta all’interazione di diversi fattori, genetici, immunitari e ambientali determina la reazione allergica.

L’organismo del soggetto allergico, quando esposto a un certo tipo di polline, viene indotto a produrre anticorpi specifici, le immunoglobuline E (IgE). Le Ige sono di diversi tipi, come diversi sono i pollini che le inducono. Le IgE prodotte si legano alla superficie di determinate cellule delle mucose e dei tessuti epidermici dei tratti del sistema respiratorio, provocando il rilascio di sostanze irritanti, come le istamine, che infiammano i tessuti e le mucose.

Pur esistendo un certo grado di familiarità nella propensione individuale a diventare allergico, anche la permanenza in ambienti ricchi di pollini o l’abbassamento delle difese immunitarie, in seguito a una malattia o a un periodo di debilitazione, possono contribuire allo sviluppo di allergie anche in individui non predisposti.

Esistono diversi tipi di test in grado di identificare quale polline causa una certa allergia. La ricerca può essere limitata grazie ad un’attenta analisi preliminare delle abitudini e degli stili di vita del paziente e delle probabili esposizioni ai pollini in determinati periodi dell’anno. Tra i test veri e propri, quelli cutanei, che si eseguono ‘graffiando’ o iniettando in un lembo di pelle estratti di diversi allergeni, consentono di riscontrare visivamente la risposta infiammatoria.

Una ricerca più accurata può essere eseguita individuando le IgE nel sangue.

Cercare di evitare il contatto con la sostanza allergenica è sempre la migliore lotta contro l’allergia. Se ciò è più facile nel caso di altri fattori allergenici, diventa molto più complicato per quanto riguarda i pollini perché significa non restare all’aperto nel periodo di circolazione, tenere le finestre chiuse, utilizzare filtri dell’aria e sistemi di condizionamento. Si possono mitigare i sintomi assumendo farmaci da banco, decongestionanti, antistaminici e corticosteroidi nasali. Per le allergie più gravi, i cui sintomi permangono per periodi di tempo più lunghi e con effetti maggiori, è possibile ricorrere ad una immunoterapia con molteplici iniezioni di allergene diluito a concentrazioni crescenti, in modo che l’organismo si abitui alla sua presenza e riduca la risposta immunitaria che scatena l’allergia.

È bene ricordare che, qualunque sia, la terapia farmacologica deve essere sempre prescritta dal Medico.