Alimentazione

I TFA (Acidi Grassi Trans)

Cosa sono i TFA (trans fatty acids)? Si tratta degli acidi grassi trans, comunemente conosciuti come grassi insaturi, che possiamo assumere nella nostra dieta in vari modi.

I TFA sono naturalmente presente nei prodotti alimentari ottenuti da ruminanti, come i prodotti lattiero-caseari o la carne di bovini, ovini e caprini e attraverso l’assunzione degli oli vegetali parzialmente idrogenati prodotti industrialmente ed utilizzati in molti prodotti alimentari industriali per friggere, per cuocere al forno o negli alimenti trasformati per prolungarne la durata di conservazione (come nelle creme spalmabili, biscotti, torte e wafer preconfezionati, prodotti di panetteria, prodotti di confetteria).

I Trans Fatty Acid sono utilizzati nel mondo da molti ristoranti e fast-food per friggere gli alimenti perché sono poco costosi e possono essere utilizzati più volte nelle friggitrici commerciali…

Miristelaidico, palmitelaidico, petroselaidico, elaidico, vaccenico, cetelaidico, brassidico, linolelaidico: sono i nomi dei principali acidi grassi trans.

Il loro aumentato consumo, conseguenza di un’errata alimentazione, a livello globale, è responsabile di tante patologie cardiovascolari e tumorali.

Anche se nell’area europea ed americana sono state adottate politiche di eliminazione o riduzione dei TFA, controlla sempre l’etichetta di ciò che mangi, specialmente se proveniente dalle zone che non hanno attivato politiche di best practice (specialmente nei Paesi a basso reddito).

Da quasi 10 anni nelle etichette dei prodotti deve comparire (obbligatoriamente) la dicitura “totalmente o parzialmente idrogenato” nel caso in cui gli oli usati siano stati appunto idrogenati. E comunque va specificata l’origine vegetale degli oli (sempre).

Per tutelare la nostra salute, l’assunzione di TAF dovrebbe restare al di sotto dell’1% delle calorie totali.

Nel mondo almeno 5 miliardi di persone continuano a essere esposte agli effetti dannosi degli acidi grassi trans (TFA). L’OMS stima che l’aumento dell’assunzione dei TFA (>1% dell’apporto energetico totale) causa ogni anno almeno 500.000 morti premature per patologie cardiovascolari.

Australia, Azerbaigian, Bhutan, Ecuador, Egitto, Iran, Nepal, Pakistan e Corea: sono 9 dei 16 Paesi con la più alta percentuale stimata di decessi per malattie cardiache derivate dall’assunzione di TFA che non hanno ancora adottato una politica di best practice. I dati parlano da soli. Lo scorso mese di febbraio, l’OMS ha nuovamente esortato la società civile e i fornitori di oli a impegnarsi per eliminare i TFA dall’approvvigionamento alimentare globale entro la fine del 2023. La strada da percorrere è ancora lunga…