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Il citomegalovirus (CMV).

COS’È

Il citomegalovirus (CMV) è un virus molto comune che appartiene alla famiglia degli Herpesviridae, che include anche il virus dell’herpes simplex (HSV), il virus di Epstein-Barr (EBV) e il virus della varicella-zoster (VZV).

Il CMV è un virus molto comune e la maggior parte delle persone viene infettata nel corso della vita, spesso senza saperlo o rendersene conto.

Secondo stime ufficiali il CMV contagia l’80/90% della popolazione dei Paesi sottosviluppati, mentre nei paesi occidentali circa il 60-80% degli adulti presenta anticorpi contro il Citomegalovirus.

COME SI TRASMETTE

Il CMV si trasmette attraverso i fluidi corporei come saliva, urina, lacrime, sangue, latte materno, sperma e secrezioni vaginali. L’infezione può avvenire in diversi modi, tra cui:

– Contatto diretto con fluidi infetti;

– Trasmissione verticale dalla madre al feto durante la gravidanza;

– Trasmissione durante il parto o l’allattamento;

– Trapianto di organi o trasfusione di sangue infetti.

MALATTIA E SINTOMI

Una persona infettata può sviluppare una forma asintomatica o sintomatica dell’infezione. Sono molti gli individui infettati che non presentano sintomi e non si rendono conto di aver contratto il virus. Tuttavia, in alcuni casi, il CMV può causare febbre, affaticamento, ingrossamento dei linfonodi, e dolore muscolare e articolare.

Se una donna incinta contrae il CMV per la prima volta o se l’infezione viene riattivata durante la gravidanza, il virus può essere trasmesso al feto, causando l’infezione congenita da CMV.

Nelle persone con un sistema immunitario indebolito, come pazienti sottoposti a trapianto d’organo, pazienti con HIV/AIDS o persone in trattamento per cancro, l’infezione da CMV può causare complicazioni, anche gravi, come polmonite, retinite, colite, encefalite e altre infezioni opportunistiche.

Meno comune, rispetto alla mononucleosi causata dal virus di Epstein-Barr, ma comunque possibile, è la mononucleosi da CMV, caratterizzata da febbre, ingrossamento dei linfonodi, mal di gola e affaticamento

CMV E GRAVIDANZA

L’infezione materna da CMV può essere primaria o non primaria (riattivazione di un’infezione latente o la reinfezione con un nuovo ceppo del virus: queste infezioni hanno una bassissima probabilità di trasferimento al feto).

Il CMV durante la gravidanza è preoccupante perché può causare problemi al feto, specialmente in caso di infezione primaria. Il virus può provocare aborto spontaneo, morte fetale, parto prematuro e problemi di sviluppo nel neonato, come sordità, cecità e ritardo mentale.

Il rischio di trasmissione del virus al feto è maggiore se l’infezione materna avviene nel primo trimestre di gravidanza.

DIAGNOSI E TRATTAMENTO

La diagnosi del CMV non è affatto semplice e può prevedere esami colturali e sierologici, biopsia e ricerca di antigeni o di acidi nucleici.

In caso di gravidanza è utile il test di avidità anti citomegalovirus IgG che permette di determinare se un’eventuale infezione dovuta a CMV sia recente oppure passata. Potrebbe essere necessario effettuare un’amniocentesi per valutare la presenza del virus nel liquido amniotico.

Il trattamento del CMV è limitato, in quanto non esiste una cura specifica per il virus. Nei casi più gravi, come infezioni nei neonati o nei pazienti immunocompromessi, possono essere utilizzati farmaci antivirali che, tuttavia, possono causare effetti collaterali significativi e non eliminano completamente il virus. Sarà compito del Medico che conosce la storia clinica del paziente individuare la cura migliore.

PREVENZIONE

A tutt’oggi non esiste, nonostante studi e progressi, un vaccino disponibile per il CMV.

Occorre puntare sulla prevenzione che si basa soprattutto su buone pratiche igieniche che aiutano a ridurre il rischio di contrarre il virus: lavarsi frequentemente le mani; evitare di condividere cibo, bevande o utensili personali; utilizzare precauzioni in caso di contatto con fluidi corporei.

Particolare attenzione all’igiene personale dovrebbero prestarla le donne in gravidanza per non contrarre l’infezione. Può essere utile il trattamento con immunoglobuline CMV-specifiche (che può prevenire la trasmissione materno-fetale). È sempre bene discutere con il proprio medico su eventuali test di screening per il CMV prima o durante la gravidanza.

Come sempre, il nostro è solo un breve articolo, a scopo informativo: offre una panoramica del CMV, ma non sostituisce il medico o un professionista sanitario, con cui discutere di eventuali preoccupazioni o sintomi specifici.