Allergie e Intolleranze, Alimentazione

Intolleranze alimentari

Informazioni generali

Il cibo che abitualmente ingeriamo può scatenare reazioni avverse nel nostro organismo: tra i disturbi conseguenti rientrano le intolleranze alimentari.

Si parla di “intolleranza alimentare” perché la reazione non è provocata dal sistema immunitario (come avviene invece per un’allergia). Le intolleranze sono più comuni delle allergie.

Pur essendo note già alle civiltà antiche, le reazioni avverse al cibo rappresentano ancora oggi una delle aree più controverse della medicina: primo perché non sempre sono chiari i meccanismi che le innescano e, secondo, per la grande incertezza che c’è sia sulla sintomatologia clinica che sulla diagnosi. Ciò spiega perché ci sono opinioni diverse sia sulla diffusione di disturbi alimentari che sul loro impatto sociale.

Le reazioni avverse al cibo: classificazione

Per definire i disturbi legati all’ingestione del cibo sono stati e vengono tuttora usati molti termini. La classificazione, largamente accettata, utilizza il termine generico “reazione avversa al cibo”, distinguendo poi tra allergie e intolleranze:

1. le allergie sono mediate da meccanismi immunologici;

2. le intolleranze sono reazione non provocata dal sistema immunitario.
L’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica propone una classificazione simile, introducendo la distinzione tra reazioni tossiche e non tossiche. Le prime, dette anche da avvelenamento, sono causate da tossine presenti nell’alimento e dipendono dalla quantità di alimento tossico che viene ingerito (un esempio è l’avvelenamento dovuto all’ingestione di funghi). Le reazioni non tossiche dipendono esclusivamente dalla suscettibilità dell’individuo e si suddividono in allergie e intolleranze (vedi sopra!).

Tipi di intolleranze alimentari

Si parla di intolleranze enzimatiche quando sono determinate dall’incapacità, per difetti congeniti, di metabolizzare alcune sostanze. Tra queste la più frequente è quella al lattosio seguita dalla celiachia (la forma più comune di intolleranza al grano). Il favismo è un altro esempio di intolleranza dovuta alla carenza di un enzima.

Le intolleranze farmacologiche si manifestano ogni qualvolta il soggetto ha una reattività particolare a determinate molecole presenti in alcuni cibi.

Ci sono poi le reazioni che possono essere dovute all’aggiunta di alcuni additivi agli alimenti, anche se non è ancora chiaro in questo caso se si tratti di intolleranza o di allergia: non ci sono prove che evidenziano basi immunologiche per la reazione, ma le manifestazioni sono così variabili che non si può escludere la probabilità di un’interazione tra meccanismi biochimici e meccanismi immunologici.


Sintomi e complicanze

Le intolleranze alimentari sono accompagnate da una sintomatologia alquanto variabile: si possono riscontrare diversi sintomi intestinali come dolori addominali, diarrea, vomito, perdita di sangue con le feci generalmente sintomi prettamente intestinali; difficilmente vengono colpiti altri organi.

Le allergie, che abbiamo detto sono provocate da meccanismi immunologici, spesso si manifestano senza sintomi intestinali collaterali.

Per alcune intolleranze la sintomatologia può diventare cronica.

Delle allergie possono avere complicanze anche più gravi, come lo shock anafilattico.

Diagnosi

Per diagnosticare una intolleranza alimentare, si lavora per esclusione.

Per accertarla si deve prima individuare l’alimento sospetto per poi eliminarlo per 2/3 settimane dalla dieta e successivamente reintrodurlo per altre 2/3 settimane: la scomparsa dei sintomi nel periodo di dieta senza l’alimento ed il loro ricomparire nel momento in cui esso viene reintrodotto nella dieta ci dice che si tratta di una reazione avversa al cibo.

Il passo successivo serve ad escludere la presenza di un’allergia attraverso test diagnostici che diranno se il sistema immunitario è coinvolto nella reazione. In caso negativo il disturbo è molto probabilmente dovuto a un’intolleranza.

Il trattamento per le intolleranze alimentari, come per le allergie, consiste nell’eliminare dalla dieta o consumare in piccole quantità gli alimenti che provocano la reazione.

Ovviamente queste sono considerazioni generali: spettano sempre al tuo Medico la diagnosi e il trattamento idoneo, ma LAB può dare il proprio contributo durante la fase di diagnostica.